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Lubitel stories YOUNG: la fotografia analogica ritorna a Trieste con una nuova mostra dal 22 dicembre al 31 dicembre.

Dopo la prima edizione dell’evento fotografico che si è svolto al Magazzino 26 in Porto Vecchio a maggio 2024, “Lubitel stories: storie di fotografia analogica” torna con una nuova esposizione dal 22 dicembre al 31 dicembre 2025 nella Sala Fittke, sempre a Trieste.

LUBITEL STORIES YOUNG – questo il titolo della seconda edizione – è la nuova tappa dell’originale progetto espositivo dedicato ad autori che scelgono la fotografia analogica come linguaggio espressivo e la Lubitel ed altre fotocamere giocattolo come compagne di viaggio. E, come rivela il titolo, questa edizione è rivolta ai giovani, che sempre più spesso scelgono la fotografia analogica come mezzo espressivo, alla ricerca di un fare fotografico più artigianale, riflessivo, a volte imprevedibile. 

La mostra si sviluppa come una serie di narrazioni artistiche, in cui le opere si alternano mescolando in equilibrio intimità, immaginazione e ricerca, nel tempo lento dell’analogico e sfruttando le caratteristiche tecniche di mezzi che, proprio per la loro semplicità costruttiva, permettono scostamenti creativi dalla fotografia convenzionale.

Quattro gli autori in mostra in questa edizione: Chiara Dondi, Yuri Melnikov, Valentina Cinelli e Giovanni Manisi e quattro le storie che si intrecciano in un dialogo sull’arte e la fotografia, narrato con leggerezza ma fitto di citazioni letterarie e fotografiche.

Anthropomorphe di Chiara Dondi è un diario intimo in cui la pittrice bolognese trasforma in racconto fotografico la sua grande paura degli insetti. Convinta che la fotografia possa essere un ottimo strumento terapeutico, affronta questa sua paura rispondendo agli insetti con i volti di amici e familiari attraverso la tecnica della doppia esposizione, come a proteggerla da questa minaccia con i loro sentimenti. 

Il percorso di Yuri Melnikov – fotografo e curatore bielorusso – ci conduce dentro una Venezia onirica e sospesa. “Morte a venezia” racconta una città sospesa tra acqua e cielo, avvolta dalla foschia, colpita da riflessi e luccichii. Qui la fotografia analogica rende possibile un racconto poetico: i raggi di luce corrono e rimbalzano sul negativo, si infiltrano dal retro della fotocamera, restituendo immagini inconsuete di una città fin troppo fotografata. 

Il terzo racconto fotografico apre allo stupore ed al sogno. Valentina Cinelli, fotografa, curatrice e professionista della comunicazione visiva, utilizza macchine fotografiche giocattolo in maniera da produrre immagini con uno stile inconfondibile che ci portano in dimensioni oniriche, in cui la realtà diventa indistinguibile dal sono in un percorso originale e squisitamente poetico. 

Con gli scatti di Giovanni Manisi ci troviamo di fronte ad esposizioni multiple non coincidenti, sovrapposizioni di negativi, combustioni che ricreano con disinvoltura lo spazio del negativo fotografico. Venezia è la scenografia di opere che colgono le contraddizioni tra quello che consideriamo reale ed il processo fotografico, con operazioni possibili solo con la pratica della fotografia analogica. 

“In un momento storico in cui tutto è immediato, – afferma Calogero Chinnici, presidente di Centofoto APS, associazione organizzatrice – è importante condividere con i giovani la scelta della lentezza come valore e la pellicola come linguaggio. Il risultato è una fotografia sincera, libera, piena di intuizioni. È un piacere poter ospitare e valorizzare il loro lavoro, che arricchisce il percorso culturale della nostra associazione e della città”.

Ecco i dettagli dell’esposizione: l’inaugurazione si terrà lunedì 22 dicembre alle ore 17.00 in Sala Fittke, in piazza Piccola 3, nel cuore di Trieste e rimarrà aperta al pubblico dal 23 dicembre al 31 dicembre 2025 con ingresso libero.

La mostra è promossa da centoFoto APS in collaborazione con il Comune di Trieste, Dipartimento Scuola, Educazione e PAG – Progetto Area Giovani. Media partner dell’evento è FVG.news.

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